SUL FILO DELLA MEMORIA

CINEMA SALOTTO: UN PEZZO DI STORIA ATRIANA

 

Il cinema Salotto di Atri viene abbattuto e sostituito con appartamenti. Leggo la notizia su Facebook e i molti commenti di giovani che non vedevano l’ora che fosse abbattuto. Certo per loro il complesso non diceva nulla ma per molti atriani è stato un di riferimento culturale e di svago.

Fu inaugurato il 21 dicembre del 1956 con la proiezione del film Anastasia e la partecipazione eccezionale di Yul Brynner. La data è per me indimenticabile perché ha segnato un passo diverso della mia vita.

Il 21 dicembre, grande fiera invernale, con migliaia di persone che venivano ad Atri da tutti i comuni vicini per fare gli acquisti. In quegli anni Atri era il centro di riferimento per tutti i paesi della zona.

Stavo in piazza per aiutare mio padre a vendere la benzina (pompa AGIP) e di punto in bianco Giovanni, il più grosso commerciante di scarpe del mercato, mi chiese di aiutarlo  a rimettere a posto le scarpe. Dissi di si e alla fine della giornata mi regalò 50 Lire. Il mio primo lavoro pagato perché mio padre non mi dava nulla. Avevo 10 anni e a quel tempo non c’erano leggi che vietavano il lavoro ai ragazzi.

Andai al cinema e lì l’incontrai Abele Muscianese. Il costo del biglietto era di 100 Lire. Lui aveva 150 lire. Ci mettemmo a giocare a “stazz con il santo” ed alla fine della serata rimasi senza le mie  50 Lire e senza vedere il film.

La sala per il cinema non era una novità per Atri, c’era un locale dentro le ACLI nel quale padre Lino, gesuita del collegio ivi esistente per studenti che venivano da altri paesi, vi fece installare il cinematografo.

Il 1956 fu l’anno dell’inizio di un percorso nuovo ed avvincente, fu l’anno della svolta storica per Atri in tutti i settori: culturale, civile e del lavoro. Emilio Mattucci stravince le elezioni comunali con il 60% di voti dopo un quadriennio deludente gestito dal sindaco Iommarini. Emilio Mattucci  aveva due grandi sponsor: l’avv  Nicola  Mattucci e Giuseppe Brandimarte (detto don Peppe).

In via Cardinal Cicada c’era la piccola e bella chiesa di S. Pietro con annesso convento oramai vuoto e logoro. A seguito della vittoria di Emilio Mattucci, furono abbattuti, molti atriani assistettero al loro abbattimento. In pochi mesi furono costruiti: le nuove poste, il mercato coperto in sostituzione di quello all’aperto situato in piazza Marconi e il cinema. 

I fratelli Brandimarte, quelli che Luigi Illuminati definì la nuova borghesia atriana in sostituzione di quella vecchia, storica, titolata ma logora, costruirono e inaugurarono la nuova sala cinematografica che per anni funzionò bene. Alla fine anche lei dovette cedere il passo al nuovo,la TVche distribuisce film gratuitamente e il computer, cosicché dagli inizi degli anni ottanta comincia la decadenza e non c’è nessuna  possibilità di poter rinascere.

Certo per i giovani di Facebook era diventato un pezzo ingombrante, vuoto ed inutilizzato ma per molti atriani, l’abbattimento è una parte di storia atriana che va via, di un periodo di amori, amicizie, emozioni, divertimento, cultura e passioni.

Nicola Dell’Arena