UN PIANO REGOLATORE CHE FA DISCUTERE \ INTERVISTE

ANGELA DE LAURETIS: “UN PROGETTO TRADITO, E’ TEMPO DI NUOVE SCELTE”

Il nuovo piano regolatore, recentemente approvato, è il tema dominante della politica cittadina. Il nostro periodico ha ospitato diversi interventi che hanno messo in luce una forte tensione nei gruppi di maggioranza e di opposizione. Ma non è facile capirci, al di là delle dichiarazioni ufficiali. Cosa sta veramente succedendo? E quali ripercussioni avranno le scelte di oggi nelle prossime elezioni amministrative?  Abbiamo perciò deciso di dare la voce ai protagonisti ponendo loro domande dirette e immediate, volte possibilmente, a fare chiarezza. Saranno poi i lettori a giudicare. Iniziamo con Angela De Lauretis, che annuncia la costituzione di un nuovo gruppo consiliare, e continueremo ascoltando la voce sia della maggioranza che di altri esponenti politici. E’ una appassionante battaglia che ci interessa perché strettamente legata al futuro della nostra città.

  

Il dissenso manifestato con il voto contrario in Consiglio Comunale, che l'ha resa protagonista della politica atriana, è riferito solo alla vicenda dei Piani Urbanistici o è invece l'espressione di una insoddisfazione di lungo tempo visto che Lei e il suo collega Di Quirico siete entrambi ex assessori della Giunta Astolfi.

Qualcuno del Gruppo di Maggioranza, dopo l’inizio del percorso Amministrativo, ha tradito gli elettori, abbandonando l’originario progetto di “Atri Nuova” e orientandosi verso obiettivi diversi. E’ questo il motivo del dissenso, e non a caso, l’hanno manifestato due Consiglieri, prima Assessori, rimasti sempre fedeli ad “Atri Nuova”. L’allontanamento dal progetto iniziale da parte di qualcuno, ha generato la mancanza di condivisione nelle scelte amministrative e la mancanza del confronto democratico nella maggioranza, seppur richiesti continuamente dalla sottoscritta nelle diverse ed opportune sedi, con lo spirito di chi ha voglia di costruire, di fare e che mette al primo posto Atri. L’espressione del dissenso, però, è tanto più forte quanto più ampi ed importanti sono le tematiche, come nel caso dell’adozione dei nuovi strumenti urbanistici. Quanto al diverso ruolo interpretato all’interno dell’Amministrazione, e penso di condividere anche il pensiero dell’amico e collega Dott. Di Quirico, credo di aver preso atto di condizioni mutate all’interno della Giunta e ho scelto, in un altro ruolo, di rispettare il mandato elettorale, sempre con la stessa dedizione, con lo stesso impegno e con la stessa costanza. Per questo, non mi sento ex di nulla, ma sono rimasta e rimango, fino in fondo, a disposizione dei cittadini per lavorare correttamente e nella maniera migliore possibile.

 

Il giudizio favorevole espresso dal Coordinamento Provinciale del PDL, organismo di cui Lei fa parte, circa l'adozione degli strumenti urbanistici la mette in minoranza all'interno del PDL anche Provinciale?

Ho letto del favorevole giudizio, ma solo in merito alla breve tempistica che ha condotto all’adozione dei nuovi Piani. In verità non ho letto di giudizi riguardo al merito e all’efficacia esecutiva dei Nuovi strumenti urbanistici da parte del Coordinamento Provinciale; d’altra parte, questo avrebbe necessitato dello studio puntuale e dell’attenta analisi di tutta la documentazione, che comunque è imprescindibile dalla conoscenza del territorio, delle sue vocazioni, delle tradizioni e degli aspetti che caratterizzano la tradizione urbanistica, edilizia e ambientale. Facendo parte del Coordinamento Provinciale del PDL comunque, posso affermare che non c’è stata alcuna votazione circa questo giudizio favorevole, poiché non è stato convocato nessun coordinamento Provinciale ad hoc, tanto meno è stato mai convocato un coordinamento comunale del PDL per discutere le scelte e dare l’assenso alla maggioranza sui nuovi Piani. Ad ogni modo chiarirò questo piccolo “giallo” che appare, piuttosto, “un’autogestione”. Il mio ruolo è lo stesso e non ritengo di essere in minoranza all’interno del Coordinamento Provinciale del PDL; sinceramente credo che, prima di me, ci sia una lunga fila ad attendere gli esiti di talune valutazioni.

 

Come si relaziona con il Gruppo Consiliare del PDL nel Comune di Atri. Intende eventualmente costituirsi in gruppo autonomo?

Credo che, sebbene qualche Capogruppo, pensi di poter decidere se e come porre fuori dal Gruppo PDL un Consigliere, sia solo e soltanto io a decidere se, come e dove stare.

Ho trovato una convergenza di obiettivi nel PDL e rimango in esso; tuttavia al fine di dare impulso ed efficacia alle proposte inascoltate da parte dell’attuale Gruppo di maggioranza, ho deciso, insieme al collega Maurizio Di Quirico, di costituire un nuovo Gruppo consigliare denominato “Atri Nuova”. Noi siamo partiti da lì e lì siamo rimasti, fedeli, dediti al progetto iniziale e, nonostante i tanti momenti difficili, siamo ancora qui a difendere il progetto in cui credemmo, crediamo e che responsabilmente portiamo avanti con costanza.

 

Quali prospettive intravede per la politica atriana e quale sarà il suo ruolo?

La preoccupazione non è cosa sarà Angela De Lauretis, che comunque avrà il ruolo che i cittadini le riconosceranno; ciò che i cittadini chiedono è cosa farà Angela De Lauretis per Atri. A riguardo intravedo una sola prospettiva possibile, soprattutto in un momento così difficile per la gente, quella che si costruisce attorno agli uomini e alle donne che vogliono “bene alla nostra Città”. Il futuro ha bisogno di persone “di parola”, di volti e menti credibili, di persone che ascoltano altre persone e sono vicine ai cittadini e ai loro bisogni, di persone piene di fermezza e di coraggio, ricche di quelle doti che ho trovato nell’amico e collega Dott. Maurizio Di Quirico e che mi hanno dato forza. Solo in questo modo, ripartendo dai valori di ognuno, intravedo il futuro di Atri, un futuro in cui la nostra Città sia al centro di un sistema di relazioni culturali, sociali ed economiche basato sulle sue vocazioni, vera ed unica leva, per superare un momento difficile oggi e per essere pronta a ripartire domani. Molto spesso sento dire che la politica segue logiche diverse, schemi a volte incomprensibili; per me non è mai stato così, io non ho paura di pronunciare il termine politica perché credo che, se interpretata con quello che siamo, con i nostri valori e soprattutto senza interessi, sia una grande occasione di esaltarne il suo vero fondamento: lo spirito di servizio nei confronti della collettività. Io rimango nell’obiettivo che mi accompagna sin dal primo giorno di questa esperienza e, con il mio appassionato senso di responsabilità, la mia voglia di lavorare in qualsiasi ruolo, rimango a disposizione di Atri e di tutto quanto può essere fatto per il  suo bene.