Pubblicato Sabato, 28 Aprile 2012

 


A proposito del Consiglio Comunale dello scorso 18 aprile 

DALLE PAROLE AI FATTI

 Dopo mesi di notizie e informazioni confuse e poco attendibili circa le sorti del Presidio Ospedaliero di Atri e dello scenario sanitario della Provincia, il Presidente Chiodi e il Direttore Generale della ASL  Varrassi hanno partecipato lo scorso 18 Aprile al Consiglio Comunale di Atri per fare chiarezza.

Il Governatore della Regione Abruzzo ha dato garanzie e rassicurazioni circa il mantenimento del Presidio Ospedaliero quale Ospedale per acuti, in ciò prendendo chiaramente le distanze dalla tesi sostenuta dalla Sub Commissaria Baraldi circa la possibile esistenza in Provincia di Teramo di soli due ospedali per acuti (con il secondo posto riservato al nosocomio di Giulianova). Il Presidente si è poi soffermato  sulle problematiche specifiche dei reparti e su alcune particolari azioni che sono state messe in campo, facendo però presente che la competenze in materia è comunque del Direttore Generale.

Il Prof. Varrassi, viceversa, ha tenuto a sottolineare che il suo operato osserva le indicazioni della Regione e, a dir la verità, ha dato l’impressione di essere un po’ distaccato dalla situazione locale.

Al riguardo è da sottolineare la diversa e contrastante visione, quanto ad operatività, dei due vertici istituzionali.

Il Consiglio è stato molto partecipato con interventi del Sindaco e di diversi consiglieri, abbastanza puntuali nel merito, in un clima di civile dibattito.

Possiamo dunque confidare nelle parole di Chiodi e ci aspettiamo che ad esse  succedano in brevissimo tempo fatti concreti, anche con rivisitazione dell'atto aziendale.

Non bisogna assolutamente, accontentarsi delle sole parole.

L’auspicio non è solo quello che si concretizzino gli impegni e le garanzie date, perché ciò sarebbe troppo riduttivo nei confronti di quello che è stato un grande ospedale e che ha avuto performances eccellenti in termini di ricoveri, qualità dei servizi, posti letto.

E’ necessario, soprattutto in ragione delle difficili condizioni economiche, riportare un equilibrio strategico sui territori coinvolti, affinché ciascuna area, nel valorizzare le proprie identità, partecipi incisivamente alla gestione dei servizi sanitari eccellenti in un progetto condiviso e complessivo,

Si può pensare infatti al collegamento di una serie di “padiglioni “ sanitari territoriali, ciascuno con una specialità.

In questi termini sarebbe più facile la gestione degli equilibri economici e sociali dei diversi territori che consentirebbe di fortificare il sistema sanitario regionale fino a diventare  catalizzante per l’area extraregionale.

Le innovazioni infatti devono tendere proprio a questo, a costruire un modello di specialità diffuse capaci di rafforzare l’offerta sanitaria regionale e intervenendo non solo sul contenimento della mobilità passiva, ma attraendo quella attiva.

Le azioni che sono state spiegate nel corso del Consiglio Comunale ad ogni modo vanno costantemente verificate nel percorso attuativo, al fine di vigilare su quanto tutti abbiamo ascoltato, ma soprattutto al fine di garantire un futuro di crescita e sviluppo all’Ospedale di Atri e ai tanti operatori che vi prestano servizio.

L'Associazione Culturale “Gli Acquaviva”