PROMESSE MANCATE

DOTAZIONE AI PRESIDI OSPEDALIERI DELLE ASL ALLE
QUALI SONO STATI 
SOPPRESSI I PUNTI NASCITA.
MI RIFERISCO AD AMBULANZE STAM E STEN. DOVE SONO? 

Egregi signori, Assessore Regionale, Consiglieri Regionali Presidente, Direttori, Sindaci,

vorrei sapere dove sono andati a finire gli impegni presi per dotare gli ex Presidi Ospedalieri (prima nell’ASL di Teramo, e poi nelle altre della Regione Abruzzo) dove, per soli motivi POLITICI, non riferiti alla “TUTELA DELLA SICUREZZA DELLA MAMMA E DEL BAMBINO”, almeno riferito al Presidio Ospedaliero S. Liberatore di Atri, i cui dati di sicurezza previsti dai 47 parametri della Legge Fazio, il cui rispetto, garantiva un PUNTO Nascita “SICURO”,  nonché il numero dei parti (530 all’atto della soppressione in Atri), nonché il minore dato statistico della Regione Abruzzo e quello Nazionale dei Parti Cesarei effettuati in percentuale, nonchè per i nati morti, o morti al momento del parto. Questo allora, nel 2018 si aveva in Atri. Ebbene, si andò comunque alla sua “chiusura politica?”.

Ma, si disse anche che si doveva garantire agli Ospedali residui, con Punti Nascita, anche la TIN (Reparti Intensivi Neonatale), ed a quelli in particolare a cui venivano soppressi i “Punti Nascita”, le STAM (Sistema di Trasporto Materno Infantile, con relativo Organico per le urgenze Materno infantili-Partorienti posti nel territorio, a raggiungere in estrema sicurezza gli Ospedali con i Punti Nascita ancora aperti).

A distanza di 6 anni e passa dove sono? Ritenete che oggi sono più sicuri le “mamme ed i bambini” dei vari territori privi di Punti Nascite, come quello di Atri? E poi Penne ed anche Ortona? I cui partorienti sono andati a finire tutti a Pescara e Chieti? Io credo di NO!!! Basta vedere lo stato di accoglienza in queste realtà appena descritte per rendersi conto di quale imbarazzo e di rischi sono state messe, sia le mamme che i bambini, che con oltre 1000 parti in più e senza strutture ampliate ed aggiornate, fanno fatica a reggere questo impatto, e sarebbero felicissimi di rivedere riaperto, strategicamente, il PUNTO NASCITE di Atri, dopo la soppressione  della stessa ATRI, oltre che ORTONA e PENNE.

A questo territorio, ex ULSS, ex Punti Nascite in particolare per il S. Liberatore di Atri,” con  i Comuni delle Vallate del Vomano, del Fino, e della costa, da Giulianova-Roseto fino a Montesilvano, Città S.A. Elice, aveva garantito nei decenni, sicurezza e tranquillità per famiglie e mamme e nascituri. Con le chiusure fatte, avete garantito maggiore sicurezza in Regione Abruzzo? Io credo di NO!!!

Dato che, ed anche, che il S. Liberatore “NON” lo avete dotato poi di STAM, non pare logico in esso ripristinare OGGI il PN, nonché Ostetricia e Ginecologia? Branche diagnostiche, di cura e chirurgiche? Togliendo le  costose convenzioni con le cliniche private del pescarese? (Togliere al pubblico per darlo al privato (sempre), e mai che accada viceversa).

E poi, voi del centro destra atriano, e non solo, provinciale, ci avete sguazzato su questa possibilità con programmi posti dai vostri candidati territoriali, ma, poi all’atto pratico, avete fatto e determinato ben altro. Non abbiamo visto NULLA di NULLA, di merito ed in merito. Anzi, avete ulteriormente depotenziato  servizi del Presidio, dopo 2 anni di Ospedale TUTTO COVID19, cioè non riaprendo in h24 sia la UOD di Pediatria, sia la UOD di Urologia,  e sono tutti in h12, nonché depotenziando, si legge, la Cardiologia in semplice Servizio (UOS), e soprattutto, l’ulteriore “offesa” il ridimensionamento della UOD di Oculistica in UOS.

Quest’ultima è stata l’ulteriore vergogna contro Atri ed il suo territorio di cui sopra, dell’ Area Vasta, 15 Comuni, 200 mila ab.

Forse la professionalità, la produttività di dette strutture, in particolare della UOD di Oculistica, con i suoi valenti professionisti, nel dr Paone, da, o dava fastidio a qualcuno? Ad alcune strutture pubbliche o private?

Come centro destra, NULLA di NULLA avete fatto, se non  per far sopprimere  senza  prendere una minima posizione politica verso chi decide chi e cosa debba esservi in un Presidio Ospedaliero, come in  Atri, nel S. Liberatore.

Con quale faccia si ripresenteranno a chiedere consensi per le prossime regionali 2024?

Io credo che, con il nuovo progetto di “RIORDINO DELLA RETE OSPEDALIERA IN REGIONE ABRUZZO”, si riconfermano le vecchie magagne, e non si affrontano le politiche territoriali della sanità, in particolare dell’ASL di Teramo colpendo Atri ed il suo S. Liberatore.

Perchè questo? Con quali parametri è venuto fuori tutto ciò? E, se non è vero tutto questo, dato che a tutt’oggi non si riesce a riavere questo nuovo Piano, nei suoi minimi particolari, e NON ci bastano sapere le classificazioni dei vari Presidi Ospedalieri in:  Dea di 1° e 2° Livello, di Ospedali di 1° Livello, di Base, o di zona disagiate. Si vorrebbe capire cosa c’è dentro poi queste soluzioni, direi anche incoerenti come avviene per Sulmona per il suo Punto Nascite, ed Ostetricia e Ginecologia e Pediatria. Oppure, si vorrebbe ritornare la delega, e sarebbe ora, alle ASL di ripensare alla sanità del territorio, sia Ospedaliera che nei servizi specialistici e di prevenzione. Cioè ridare le proprie funzioni ai Direttori Generali, cioè quello che erano le rispettive responsabilità, così come ai Direttori Sanitari dei Presidi e relativi Direttori Amministrativi, altrimenti che stanno a fare queste figure? Cioè, loro dovrebbero riorganizzare la Medicina nel territorio, compreso quella Ospedaliera, ammesso la definizione della nomenclatura effettuata dalla Regione Abruzzo con il relativo Riordino della Rete Ospedaliera. Dico, poi, nel territorio ci deve pensare il Direttore Generale, il Direttore Sanitario, le forze politiche con i rispettivi Sindaci  del Comitato Ristretto, altrimenti che ci stanno a fare questi organismi? A scaldare le relative poltrone? Il Direttore Generale, deve fare il suo “ATTO AZIENDALE”, che poi potrebbe ridare, tramite parametri di riferimento, al S. Liberatore il “MALTOLTO”, quelle strutture che la incoscienza politica regionale hanno soppresso o ridimensionato ingiustamente ed ingiustificatamente, e cioè:

1)-Chiedere all’ASL di Pescara e Chieti (Direttori Generali) se non vedono di buon occhio la

     eventuale riapertura del Punto Nascite  del S. Liberatore di Atri;

2)-Se il Direttore Generale di Teramo, non vedrebbe di buon auspicio la riapertura  di alcuni

     posti letto di Ostetricia e Ginecologia  al S. Liberatore di Atri, (così come è stato fatto per

     Penne ed Ortona);

3)-Se non sia il caso di ridare alla Pediatria l’attività di UOD con l’h24, chiusa allora in

     tempo di Covid19, e mai riaperta in h24, dicendo che non ha personale, si toglie dov’è e

     si mette dove deve essere, oppure si assumono dalle graduatorie esistenti;

4)-Se non sia il caso di ridare l’h24 alla UO Dipartimentale della Urologia, che ha una

     produttività notevole, con l’equipe diretta dal dr Narcisi;

5)-Se NON sia il caso (ed è grave questo atto) di assicurare alla UOD di Oculistica la sua

    dignità di struttura e di professionalità ivi presenti con la equipe del dr Paone.

    Non vi costa nulla di più, se non il recupero in positivo della mobilità negativa intra ed 

    extra regionale.

Ci pensi, ci ripensino le figure pregresse alla responsabilità di questo progetto, Assessore Regionale, Direttore Generale, politici teramani e del Consiglio Regionale.

Cordiali saluti,

Mario Marchese (Sindaco emerito della città di Atri)

Comitato Difesa Ospedale Atri

Legenda:

UOC (Unità Operativa Complessa - Reparto con Primario)

UOD  (Unità Operativa Dipartimentale con un Responsabile Medico)

UOS  (Unità Operativa Semplice- solo Servizio)

STEN (Sistema Trasporto Neonatale Assistito)

STAM (Sistema di Trasporto Materno Assistito)

TIN    (Reparto di Terapia Intensiva Neonatale)

NB-Le relative ambulanze (STEN e STAM) debbono essere attrezzate allo scopo con  Personale, Medico-

     Ostetrico-Ginecologo, Ostetrica, Anestesista-Neonatologo-Infermieristico, 118 etc. Racc/ne

     SIMP/Gennaio 2017